Le parole di Rodolfo Vettorello e del suo “L’equilibrio esistenziale” mi hanno ispirato e guidato in questa composizione. “Fatico a mantenere l’equilibrio; troppo sottile il filo teso…ho assunto forme più morbide e rotonde e la pazienza mi ha reso tollerante e remissivo. Eppure intorno a me non c’è più niente che meriti attenzione, così fatico tanto ad impedire che inaridisca il cuore…Per non lasciarmi andare mi affido a strategie sperimentate e mentre cedo il passo all’avvocato, protervo ed arrogante, sorrido all’imbecille e all’ignorante e lascio fare come si fosse ad un’assemblea condominiale.”