Al via la tradizionale rassegna culinaria alla Tavernetta da Aligi a Porpetto
Per oltre un mese si potrà gustare il celebre menù. In omaggio come ogni anno l’immancabile pergamena con la poesia in friulano e il tradizionale piatto da collezione in ceramica: quest’anno con una preziosa illustrazione di Anna Battaglia. Tutto iniziò quasi per scherzo, per gioco e per sfida, guarda caso nel 1968, anno rivoluzionario. Cinquantuno anni fa due amici, Aligi Grop e Ezio Toneatto, intuirono che una battuta “mi sono innamorato del maiale” poteva diventare una buona idea da proporre nel giorno della Festa di San Valentino. Pensarono che Fieste dai Nemorâz dal Purzìt potesse essere un buon nome.
Aligi individuò un menù a base di carne di maiale basato sulla tradizione. Antipasti, primi, secondi… e anche il dolce! Per questo, da appassionati gourmet e conoscitori della cultura della propria terra, scomodarono antiche ricette friulane riportate nel magistrale Mangiare e ber friulano di Giuseppina Perusini Antonini (leggendaria contessa del Picolit di Rocca Bernarda tante volte raccontata da Luigi Veronelli, maestro della critica enogastronomica che alla Tavernetta era di casa). Del gruppo di amici e padrini della Festa – meriterebbero tutti una citazione, perchè, come si sa, le idee spesso sono frutto di elaborazione collettiva – un ricordo particolare va a Isi Benini, grande giornalista, gourmet e wine-writer (fondatore de Il Vino, rivista di estrema importanza per la diffusione della cultura enoica in Italia) di raffinata competenza.
Il successo fu immediato e dal ’68 la festa continua ogni anno presso la Tavernetta da Aligi, a Porpetto, ormai luogo di culto dei veri appassionati della buona tavola. Nel corso degli anni, la festa, dal giorno di San Valentino, si è estesa prima a una settimana e ora a tutto il mese di febbraio. E per un mese si può gustare il celebre menù, accompagnato di anno in anno anche dall’immancabile pergamena con la filastrocca in friulano, che riprende i modi letterari di Pre Zaneto, uno dei maggiori narratori in friulano a cavallo tra ‘800 e ‘900, che a Porpetto nacque. Tradizionale è anche il piatto da collezione in ceramica, che viene omaggiato agli ospiti: quest’anno disegnato da Anna Battaglia, bravissima giovane illustratrice.
Oggi il ristornate è condotto dai figli di Aligi. Ai fornelli c’è Ezio, che ha portato novità e ricchezza alle ricette con la competenza di gran chef, e nelle accoglienti sale lo staff è diretto da Clia e Mary, gentilissime, sapienti sommelier e consigliere.
La cucina della Tavernetta da Aligi si basa sulla cura delle materie prime e sulla tradizione, dove innesta controllate innovazioni ed efficaci presentazioni, senza fronzoli. Materie prime del territorio, attenzione alla stagionalità, e quindi a seconda del periodo le proposte variano dalle lumache agli asparagi, dall’orzo e fagioli alle paste, dai ravioli e gnocchi di zucca ai risotti, dall’oca al puledro, dal fegato al vino alla lingua con paté di cavoli. Da non dimenticare, i salumi (salamp, musèt, luianie… salame, cotechino, salsiccia) sono prodotti in proprio con il rigore e i metodi degli antichi norcini friulani. A febbraio il menù della Festa degli Innamorati del Maiale comprende, tra l’altro: ciccioli di maiale, orecchie impanate e fritte; prosciutto di San Daniele; salame all’aceto con polenta; riso e salsiccia; orzo, fagioli e prosciutto; piedini e ossa bolliti; cotechino e sanguinelle con brovada e verze; spiedini, pancetta e salsiccetta alla griglia; cotto misto; lingua con paté di cavoli; fegato al vino; costa in umido con patate; stinco al forno; gialletti di mais.
Rossano Cattivello
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